Mostra di Bosch a Milano e il Rinascimento milanese

Viaggio a Milano 12 febbraio 2023

LE VIE DEL RINASCIMENTO: BOSCH E MILANO

In occasione della grande mostra dedicata a Jheronimus Bosch, in collaborazione con  Agt Romagna, abbiamo programmato un’uscita giornaliera a Milano, dedicato al tema del Rinascimento.
Prima del viaggio, in preparazione all’uscita ci sarà anche una specifica lezione online, dedicata a Bosch, tenuta da Alessandra Brocculi, finalizzata a capire meglio l’artista e la sua opera.
Il percorso a Milano inizierà con la visita guidata alla mostra “Bosch e un altro Rinascimento”. Il percorso, poi, proseguirà con approfondimenti del Rinascimento milanese, gravitante intorno ad alcuni grandi temi, periodi e artisti: gli Sforza- Visconti, con il Castello, la grande lezione di Bramante e Leonardo e l’eredità di Bernardino Luini, e la grandezza di Michelangelo con la sua Pietà Rondanini.

Bosch e un altro Rinascimento

Palazzo Reale di Milano ospita fino al 12 marzo 2023 una mostra dedicata al più eccentrico maestro del Rinascimento fiammingo: Jheronimus Bosch (1453 – 1516).
Si devono a questo straordinario pittore alcune visioni oniriche, a tratti mostruose e grottesche che caratterizzano un universo popolato da creature fantastiche partorite da una fervida creatività.
Il catalogo delle opere di questo pittore è estremamente esiguo, pertanto gli eccezionali prestiti rappresentano un’occasione imperdibile per osservare alcune delle sue straordinarie opere.

Rinascimenti in Europa

Estremamente interessante è la tesi dei curatori della mostra che contraddice la storiografia tradizionale (il modello vasariano di rinascenza di matrice italiana che avrebbe avuto successivamente una propagazione e una proliferazione in Europa). Per i curatori, invece, si dovrebbe più correttamente parlare di “Rinascimenti” in Europa; si dovrebbe, pertanto, parlare di Rinascimento fiammingo, asburgico, italiano, francese…
La fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il ‘fenomeno Bosch’ ebbe infatti origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento. Sarà proprio in Italia che il linguaggio fantastico e onirico di Bosch e dei suoi seguaci, protagonisti di un ‘altro Rinascimento’, troveranno il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive, anche a distanza di secoli.
La ‘moda’ delle immagini ‘alla Bosch’, affermatasi in Spagna e in Italia e successivamente nel resto d’Europa, si rifletteva in una serie di spettacolari opere d’arte realizzate in molteplici tecniche e di varie provenienze. In particolare le stampe che diffondevano il linguaggio boschiano, tra cui emerge l’opera di Pieter Bruegel il Vecchio (il più importante seguace di Bosch) presente in mostra con una decina di incisioni derivate da sue composizioni. Le incisioni contribuirono in maniera decisiva alla diffusione del gusto per le immagini di incendi notturni, scene di stregoneria, visioni oniriche e magiche.

Wunderkammer

In mostra saranno esposti alcuni capolavori di Bosch a confronto con altre opere per verificare un mutuo scambio di prestiti stilistici; inoltre si potrà ammirare una vera e propria Wunderkammer: una stanza di oggetti delle meraviglie, bizzarri ed estrosi che ha caratterizzato gli ultimi Asburgo e in particolare Rodolfo II d’Asburgo, il cui ritratto, il famoso Vertumno dipinto dall’artista milanese Arcimboldo (un eccezionale prestito del Castello di Skokloster, Svezia), è presente in mostra all’interno della Wunderkammer riprodotta e che rappresenta in pieno l’eclettismo tipico di questo gusto collezionistico.

Opere presenti in mostra

Tra le opere di Bosch in mostra si potranno ammirare: il Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento e giunge ora in Italia per la prima volta, il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani, il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia e il San Giovanni Battista in meditazione.
Infine, le Meditazioni di san Giovanni Battista e La Visione di Tundalo che si potranno visitare fino al 12 febbraio (giorno del nostro viaggio) e che poi verranno restituite ai musei di appartenenza, il Museo Lázaro Galdiano di Madrid.

Rinascimento milanese

Nel pomeriggio, in compagnia di una guida locale andremo a scoprire un Rinascimento inedito: quello del Castello Sforzesco che rappresenta degnamente la storia delle signorie che hanno governato Milano: i Visconti e gli Sforza; il grande maniero, iniziato tra il 1360 e il 1370 è stato oggetto nei secoli successivi di modifiche, ampliamenti e adattamenti alle nuove armi da fuoco. Per secoli ha rappresentato la tirannide per i Milanesi che oggi ne hanno fatto un simbolo identitario della propria storia. Il Castello Sforzesco è sede di importanti collezioni d’arte e di mostre temporanee.

Pietà Rondanini di Michelangelo

Noi visiteremo il Museo di scultura per ammirare la Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti. Il Museo della scultura, con un allestimento di grande impatto, attraversa l’intera storia di Milano. Tra le opere più importanti: il monumento equestre di Bernabò Visconti (XIV secolo) di Bonino da Campione, il monumento dedicato a Gaston de Foix (1497) di Agostino Busti detto il Bambaia, la statua in marmo della Vergine di Pietro Antonio Solari.

Chiesa di San Maurizio

Infine, visiteremo la chiesa di San Maurizio, percorso assolutamente inedito nel cuore di Milano e poco conosciuto ai più.
Si tratta della chiesa dell’ex Monastero Maggiore, il più vasto e antico cenobio femminile di Milano: fu iniziata nel 1503 non solo per la cittadinanza ma anche per le monache di clausura. Per questa ragione la chiesa venne suddivisa al suo interno in due parti: quella verso la strada – la parte pubblica – è separata da un tramezzo dal cosiddetto Coro delle Monache, riservato alle sole religiose.
La decorazione pittorica, realizzata in più fasi nel corso del ‘500, rappresenta la più completa testimonianza di pittura cinquecentesca conservata a Milano. Tra i principali committenti si individuano Ippolita Sforza e il marito Alessandro Bentivoglio, figura importante nella politica milanese del tempo, la cui figlia Bianca divenne badessa del monastero nel 1522 con il nome di suor Alessandra. Probabilmente gli eleganti donatori, ritratti inginocchiati e presentati da santi nelle lunette del tramezzo nell’aula dei fedeli, raffigurano proprio i due committenti.
Il ciclo decorativo ad affresco permette di ammirare l’evoluzione della pittura lombarda per tutto il corso del 1500 realizzato in gran parte da Bernardino Luini e dalla sua bottega, Boltraffio allievo di Leonardo, Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio.

Programma

Bosch e un altro rinascimento

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